Dipendenza da marijuana Milano
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Allarme Dipendenza da marijuana Milano, scienziati a Perugia: “Assuntori a rischio patologie mentali”
Il titolo dello studio che sarà dibattuto alla Facoltà di Medicina è “Il decorso precoce della schizofrenia”. Rischiano soprattutto i giovanissimi. Ogni 10 dosi a Perugia 7 sono di cannabis. “Correlazione accertata”: spiega il prof Francesco Bernardini
Da Perugia riparte il dibattito internazionale sugli effetti (pericolosi e potenziali) e cause sulla psiche soprattutto dei giovanissimi che presentano una Dipendenza da marijuana Milano. Infatti secondo alcuni studi ci sarebbero delle correlazioni pericolose tra questo particolare tipo di droga e la schizofrenia. Il dibattito tra scienziati avverrà dal 6 giugno nela sede della facoltà di Medicina della Università di Perugia del Polo Unico: il titolo del seminario è “The Early course of schizophrenia”( Il decorso precoce della schizofrenia). Relatore il professor Michael Compton, direttore di iniziative di ricerca presso la George Washington University School of Medicine and Health Sciences di Washington DC.
“La correlazione tra Dipendenza da marijuana Milano e disturbi psicotici, è nota da tempo, ma il progetto che intendiamo sviluppare è la valutazione sull’età d’esordio della patologia, sulla qualità dei sintomi e sulla progressione dei sintomi schizofrenici”: lo ha affermato il Dottor Francesco Bernardini, da tempo impegnato su questa ricerca e che effettuerà un periodo di studi di sei mesi a Washington.
L’argomento è sempre più di stretta attualità, considerata la età dei consumatori di sostanze stupefacenti sempre più bassa. “Questo scambio di esprienze- osserva ancora il Professore – ci permetterà di mettere in campo tutte le strategie di comunicazione, con il supporto di evidenze scientifiche ,per coinvolgere famiglia e scuola su aspetti drammatici sulle conseguenze di comportamenti che inzialmente possono sembrare di irrilevante portata, e che invece producono effetti disabilizzanti della patologia a medio e lungo termine”.
Uno studio allarmante dato che proprio la sostanza più utilizzata – sia perchè meno costosa e all’apparenza meno invasiva rispetto a quelle pesanti – a Perugia è proprio la cannabis. I sequestri di Polizia e Carabinieri parlano chiaro: per 10 dosi spacciate in città 7 sono legate alle cosidette droghe leggere.
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Dipendenza cocaina Milano – Popolazione generale
Il 4,8% dei soggetti italiani di 15-64 anni ha provato ad assumere cocaina almeno una volta nella vita, mentre lo 0,9% ammette di averne consumato anche nel corso dell’ultimo anno. Il consumo attuale di cocaina, riferito ai trenta giorni antecedenti lo svolgimento della rilevazione, è stato dichiarato dallo 0,4% dei soggetti intervistati. Rispetto al 2008, i dati preliminari del 2010 indicano una riduzione dei consumi più marcata tra coloro che hanno assunto cocaina negli ultimi 12 mesi. Si registrano sensibili differenze si osservano tra i rispondenti di genere maschile e femminile, con particolare riferimento al consumo di cocaina almeno una volta nella vita, sebbene in termini percentuali, la maggiore differenza si osserva per il consumo negli ultimi 30 giorni (femmine -75% vs maschi).
Dipendenza cocaina Milano nella popolazione generale (una o più volte negli ultimi 12 mesi) secondo il genere. Anni 2001 – 2010 Fonte: Elaborazione su dati IPSAD-Italia 2001-2008 e GPS-ITA 2010
Secondo l’andamento evidenziato dai dati inerenti alle ultime cinque indagini, sembra confermata l’inversione di tendenza osservata nel periodo 2005-2008 a favore di una riduzione dei consumi di cocaina tra la popolazione italiana con una propensione maggiore tra i maschi rispetto al genere femminile.
Consumo di cocaina nella popolazione generale (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi e negli ultimi trenta giorni). Anni 2008 – 2010 Fonte: Elaborazione su dati GPS-ITA 2010
Il consumo di cocaina una o più volte nel corso dell’ultimo anno riguarda in particolar modo i maschi di età compresa tra i 25 ed i 34 anni.
Nelle femmine, sono le giovanissime di 15-24 anni, in percentuale maggiore, a riferire di aver consumato cocaina (1,36%). Le prevalenze di consumo diminuiscono progressivamente nelle classi di età superiori, fino a raggiungere, tra le 45-54enni, lo 0,26% e tra i maschi di 55-64 anni, la prevalenza dello 0,15%.
Tra i soggetti che hanno consumato cocaina nel corso dell’ultimo mese, il 67% del collettivo maschile ed il 78% di quello femminile ha riferito di averla utilizzata fino a 5 volte in 30 giorni, mentre la Dipendenza cocaina Milano (20 o più volte nell’ultimo mese) è stata riferita dal 7,4% dei maschi e dal 11,1% delle femmine.
Consumo di cocaina nella popolazione generale (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età Fonte: Elaborazione su dati GPS-ITA 2010
Rispetto al consumo di cocaina nella popolazione giovane adulta europea (15-34 anni), l’Italia si colloca tra gli Stati membri con maggior consumo, sensibilmente inferiore a Spagna e Regno Unito. Dal 2005 si assiste ad una lieve inversione di tendenza rispetto al periodo precedente.
FONTI
Relazione Annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle Tossicodipendenze in Italia. Dati relativi all’anno 2009 Elaborazioni 2010.
Alcoldipendenza Milano
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L’alcoldipendenza Milano è una delle problematiche sociali e sanitarie più rilevanti in Europa e nel mondo. Secondo le stime riportate dal Ministro della Salute nella Relazione al Parlamento sono 8 milioni i bevitori a rischio e tra questi circa 1 milione gli alcoldipendenti, con un elevato impatto economico legato a costi diretti ed indiretti che l‘OMS ha stimato recentemente per l’Italia in 22 miliardi di euro l’anno.
Nonostante questi numeri, l’alcoldipendenza Milano risulta essere il disturbo meno trattato se confrontato con altre patologie mentali quali disturbo d’ansia generalizzato, disturbo da attacchi di panico, depressione maggiore, schizofrenia e disturbo ossessivo compulsivo.
Come è emerso in occasione dell’ultimo European Health Forum di Gastein (EHFG), l’alcoldipendenza Milano e la depressione sono tra le principali cause di perdita di produttività a livello europeo e rappresentano oggi una delle maggiori sfide per il sistema sia sanitario che socioeconomico. Si stima che in Europa i costi in termini di perdita di produttività, assenteismo e perdita del lavoro relativi alla depressione siano pari a 92 miliardi di euro e quelli collegabili all’alcoldipendenza pari a 155 miliardi di euro, di cui una parte significativa è a carico dei sistemi sanitari. I dati forniti dall’Internazional Labour Organisation (ILO) confermano quanto le patologie alcol correlate minino i sistemi produttivi. Basti pensare che ben il 25% del personale delle maggiori aziende ha comportamenti ad alto rischio nel consumo di alcol.
“I dati confermano quanto già evidenziato dall’OMS per la UE; le stesse stime identificano in 22 miliardi l’anno i costi sociali e sanitari per l’Italia causati dall’alcol – sostiene Emanuele Scafato, Presidente della SIA, Società Italiana di Alcologia e vice presidente EUFAS, European Federation of Addiction Societies . Costi che paga la società e che potrebbero essere in gran parte risparmiati se si attivassero strategie e policy di valorizzazione dell’identificazione precoce e di intervento breve (IPIB). La recente conferenza mondiale INEBRIA svoltasi a Roma ha dimostrato che l’integrazione dell’IPIB nella pratica quotidiana e il networking tra le competenze di prevenzione di popolazione nei contesti di assistenza sanitaria primaria e quelle specialistiche espletate dai servizi per la cura e la riabilitazione sono un investimento e non un costo e che la prevenzione va sempre privilegiata rispetto alla cura.
Ma, come è stato rilevato dal progetto AMPHORA, la cultura sanitaria italiana si caratterizza purtroppo per i più bassi livelli di investimenti e di formazione medica universitaria e continua che riflettono impietosamente i più bassi livelli di conoscenza degli strumenti di screening e delle metodologie di prevenzione da parte dei medici. La contestuale evidente influenza degli interessi economici e commercial, con logiche di promozione di un prodotto che non è ordinario e che risultano prevalenti rispetto alla promozione della salute hanno contribuito a far affermare un valore d’uso dell’alcol che non è più il bere inteso nel senso tradizionale del termine”.
In Italia, infatti, gli alcoldipendenti sono circa 1 milione, e di questi, secondo i dati del Ministero della Salute, solo 58.000 circa si rivolgono ai Servizi deputati alla cura e riabilitazione dell’alcoldipendenza. “Ampliare l’accessibilità al trattamento colmerebbe il gap identificato per l’Italia dal progetto AMPHORA che conferma l’Italia come il Paese europeo che più di tutti potrebbe giovarsi di una riduzione del 13 % circa di mortalità e di ospedalizzazione alcolcorrelati a fronte di un ampliamento dal 26% al 40 % dei soggetti in carico ai servizi – prosegue Scafato. Le indagini condotte e presentate in Commissione Europea dal Progetto europeo ODHIN hanno evidenziato che intervenire sulla formazione medica specifica in Italia è un urgenza, una priorità oggi inderogabile”.
Nonostante i numeri siano allarmanti – 14 milioni di alcoldipendenti in Europa nella fascia più produttiva, 25-59 anni, di cui solo il 10% sono effettivamente trattati – le strategie volte a risolvere tali problemi di salute spesso incontrano significativi ostacoli: la mancanza di consapevolezza del problema tra i dipendenti, dirigenti e società, la banalizzazione della dipendenza, l’occultamento del consumo di alcol per paura delle conseguenze professionali come il licenziamento e/o la perdita di posizione sociale. Ostacoli che minano la prevenzione, ritardano la diagnosi e limitano l’intervento.
“Generalmente i pazienti che hanno un bere pericoloso non vanno a curarsi finché non hanno altre gravi conseguenze sia fisiche che psichiche” afferma Icro Maremmani, Presidente della Società Italiana Tossicodipendenze. “Per questo è necessario migliorare l’approccio complessivo della società a questi problemi, senza condizionamenti ideologici o luoghi comuni, e spingere gli operatori al confronto e al dialogo con tutti i soggetti in campo, senza però rinunciare alle proprie prerogative e alla propria identità scientifica e culturale”.
L’alcolismo non è solo un tema sociale, ma ha un impatto anche sulla bilancia statale. Il Presidente della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD), Fausto D’Egidio, aggiunge: “I numeri ci dicono che, nonostante il consumo di alcol sia lievemente in calo in associazione alle altre dipendenze, i malati di patologie alcol-correlate sono invece in aumento. Per migliorare l’accesso alle strutture terapeutiche degli alcol-dipendenti e favorire il difficile svelamento del fenomeno di un problema che non si può risolvere da soli o in famiglia ma tramite strutture specialistiche, oltre al necessario balzo culturale, occorre allargare la consultazione e l’accesso ai servizi di base a più agenzie territoriali. Questo libererebbe risorse per la continuità di cure specialistiche”.
L’alcol è una sostanza tossica per la maggior parte degli organi del corpo umano e il livello di consumo è strettamente legato al rischio di morbilità e mortalità a breve e lungo termine. Il consumo di alcol è il secondo fattore di rischio di malattia in Europa dopo il fumo ed è un fattore causale di più di 60 patologie come ipertensione, cirrosi epatica, depressione e cancro. Oltre agli effetti sulla salute, il consumo e la dipendenza da alcol sono associati a molteplici conseguenze negative a livello sociale come incidenti, crimini e violenza, perdita di produttività e distruzione della vita familiare. Il rischio di alcol-dipendenza aumenta con il consumo di alcol, per questo motivo è importante una diagnosi precoce e un trattamento adeguato al singolo paziente.
“L’abuso e la dipendenza da sostanze, come quelle da Alcoldipendenza Milano, sono sempre più spesso associate ad un disturbo mentale – spiega Massimo Clerici, Presidente della Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze (SIP.Dip) – e questo fenomeno, definito ‘doppia diagnosi’, è in aumento. C’è una gamma potenzialmente ampia di persone con una vulnerabilità biopsicosociale non riconosciuta, che rischia, a causa dell’uso, di diventare un paziente portatore di disagio mentale e, prima o poi, di affacciarsi ai Servizi come paziente psichiatrico. Sull’altro versante, nei Dipartimenti di Salute Mentale, i pazienti tradizionalmente in carico incontrano con sempre maggiore frequenza alcool e sostanze (il primo è il più frequente nei DSM) e ne derivano danni importanti in relazione a decorso ed esito della patologia di base”.
“I dati di prevalenza per il nostro Paese vedono i disturbi alcol correlati al 4 posto dopo ansia, insonnia e depressione. I disturbi psichici e più in generale la salute mentale – aggiunge Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) – sono la sfida del XXI secolo che tutta la Medicina è tenuta ad affrontare. Il messaggio positivo da dare è che oggi tutti i problemi di salute mentale sono trattabili, anche se non necessariamente sono tutti guaribili”.
La cultura della prevenzione unita ad un’azione programmatica a più livelli – clinico, sanitario e sociale – dei soggetti a rischio è la via da intraprendere sia a livello europeo che a livello nazionale per curare e contrastare nel modo più accurato ed efficace le malattie mentali, fornire al paziente l’adeguato supporto specialistico e la terapia farmacologica più idonea.
Learn MoreAnsia generalizzata Milano
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L’Ansia generalizzata Milano è un disturbo che se portato a livelli estremi, si traduce in attacchi incontrollati e intensi di paura e, generalmente, sono accompagnati da sintomi quali: palpitazioni, eccessiva sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, vertigini…. Un simile disturbo, si presenta in modo improvviso e del tutto inaspettato. La sua intensità, però, è tale da indurre nella persona interessata la paura che un simile malessere si ripresenti.
Chi soffre di Ansia generalizzata Milano ha grosse difficoltà a condurre una vita sociale e lavorativa normale. Le persone affette da tale patologia, infatti, non riescono ad esempio, ad uscire da sole, a prendere i mezzi pubblici, a trovarsi in luoghi affollati… Di conseguenza, tendono ad evitare qualsiasi situazione che possa in qualche modo stimolare l’emergere del disturbo.
Cura disturbi d’ansia Milano
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Fra i vari ambiti in cui è specializzato il Dott. Francesco Somajni, ritroviamo anche la Cura disturbi d’ansia Milano. L’escalation d’ansia che può colpire alcune persone, si traduce in attacchi incontrollati e intensi di paura e, generalmente, sono accompagnati da sintomi quali: palpitazioni, eccessiva sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, vertigini…. Un simile disturbo, si presenta in modo improvviso e del tutto inaspettato. La sua intensità, però, è tale da indurre nella persona interessata la paura che un simile malessere si ripresenti.
La Cura disturbi d’ansia Milano diventa indispensabile quando chi soffre di simili attacchi ha grosse difficoltà a condurre una vita sociale e lavorativa normale. Le persone affette da tale patologia, infatti, non riescono ad esempio, ad uscire da sole, a prendere i mezzi pubblici, a trovarsi in luoghi affollati… Di conseguenza, tendono ad evitare qualsiasi situazione che possa in qualche modo stimolare l’emergere del disturbo.
Disturbo da attacchi di panico Milano
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Il Disturbo da attacchi di panico Milano si manifesta con attacchi incontrollati e intensi di paura e, generalmente, sono accompagnati da sintomi quali: palpitazioni, eccessiva sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, vertigini…. Un simile disturbo, si presenta in modo improvviso e del tutto inaspettato. La sua intensità, però, è tale da indurre nella persona interessata la paura che un simile malessere si ripresenti.
Chi soffre di Disturbo da attacchi di panico Milano ha grosse difficoltà a condurre una vita sociale e lavorativa normale. Le persone affette da tale patologia, infatti, non riescono ad esempio, ad uscire da sole, a prendere i mezzi pubblici, a trovarsi in luoghi affollati… Di conseguenza, tendono ad evitare qualsiasi situazione che possa in qualche modo stimolare l’emergere del disturbo.
Attacchi di panico Milano
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Gli Attacchi di panico Milano si traducono in attacchi incontrollati e intensi di paura e, generalmente, sono accompagnati da sintomi quali: palpitazioni, eccessiva sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, vertigini…. Un simile disturbo, si presenta in modo improvviso e del tutto inaspettato. La sua intensità, però, è tale da indurre nella persona interessata la paura che un simile malessere si ripresenti.
Durante un attacco di panico, pensieri catastrofici automatici e incontrollati riempiono la mente della persona. Questa ha quindi difficoltà a pensare chiaramente e teme che tali sintomi siano veramente pericolosi. Alcuni temono che gli attacchi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata, pericolosa per la vita (per es., cardiopatia, epilessia). Nonostante i ripetuti esami medici e la rassicurazione, possono rimanere impauriti e convinti di essere fisicamente vulnerabili.
Altri temono che i sintomi dell’attacco di panico indichino che stanno “impazzendo” o perdendo il controllo, o che sono emotivamente deboli e instabili.
Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio, quindi, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro. La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“. Ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.
Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi difficile e ansiogeno uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.
L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo del panico. Costringe spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque. Ne consegue un senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere “grande e grosso” ma dipendente dagli altri, che può condurre ad una depressione secondaria.
Chi soffre di Attacchi di panico Milano ha quindi grosse difficoltà a condurre una vita sociale e lavorativa normale. Le persone affette da tale patologia, infatti, non riescono ad esempio, ad uscire da sole, a prendere i mezzi pubblici, a trovarsi in luoghi affollati… Di conseguenza, tendono ad evitare qualsiasi situazione che possa in qualche modo stimolare l’emergere del disturbo.
La caratteristica essenziale del disturbo da attacchi di panico è la presenza di attacchi ricorrenti e inaspettati. Questi sono seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro attacco di panico.
La persona si preoccupa delle possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi d’ansia e cambia il proprio comportamento in conseguenza degli attacchi. Principalmente evita le situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.
Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta “a ciel sereno”, per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso. Poi possono diventare più prevedibili.
Per la diagnosi sono richiesti almeno due attacchi di panico inaspettati, ma la maggior parte degli individui ne hanno molti di più.
Gli individui con Disturbo di Panico mostrano caratteristiche preoccupazioni o interpretazioni sulle implicazioni o le conseguenze degli attacchi di panico. La preoccupazione per il prossimo attacco o per le sue implicazioni sono spesso associate con lo sviluppo di condotte di evitamento. Queste possono determinare una vera e propria Agorafobia, nel qual caso viene diagnosticato il Disturbo di Panico con Agorafobia.
Di solito gli attacchi sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti, anche se non indicono necessariamente un attacco di panico.
Tra gli eventi di vita precipitanti riferiti più comunemente troviamo:
- il matrimonio o la convivenza
- la separazione
- la perdita o la malattia di una persona significativa
- l’essere vittima di una qualche forma di violenza
- problemi finanziari e lavorativi
I primi attacchi si verificano di solito in situazioni agorafobiche (come guidare da soli o viaggiare su un autobus in città) e comunque spesso in qualche contesto stressante.
Gli eventi stressanti, le situazioni agorafobiche, il caldo e le condizioni climatiche umide, le droghe psicoattive possono infatti far insorgere sensazioni corporee anomale. Queste possono essere interpretate in maniera catastrofica, aumentando il rischio di sviluppare attacchi di panico.
Sintomi tipici degli Attacchi di panico Milano sono:
- Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola)
- Paura di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di scappare quando colpisce il panico o di perdere la calma)
- Sensazioni di sbandamento, instabilità (capogiri e vertigini)
- Tremori fini o a grandi scosse
- Sudorazione
- Sensazione di soffocamento
- Dolore o fastidio al petto
- Sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
- Brividi
- Vampate di calore
- Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazione di asfissia (stretta o nodo alla gola)
Non tutti i sintomi sono necessari perché si possa parlare di attacco di panico. Vi sono molti attacchi caratterizzati solo o in particolare da alcuni di questi sintomi. La frequenza e la gravità dei sintomi varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze.
Ad esempio, alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (per es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti, magari con sintomimeno intensi (per es., quotidianamente per una settimana). Queste sono intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.
Vi sono anche i cosiddetti attacchi paucisintomatici, molto comuni negli individui con Disturbo di Panico, che sono degli attacchi in cui si manifestano soltanto una parte dei sintomi del panico, senza esplodere in un vero attacco. La maggior parte degli individui con sintomi paucisintomatici, tuttavia, hanno avuto attacchi di panico completi, con tutti i sintomi classici, in qualche momento nel corso del disturbo.
Cura paura dell’ascensore Milano
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La Cura paura dell’ascensore Milano rientra nel campo di competenza del Dott. Francesco Somajni. Generalmente chi presenta un simile disturbo, soffre principalmente di claustrofobia e ha una paura irrazionale degli spazi chiusi e stretti.
La Cura paura dell’ascensore Milano inizia ad essere necessaria dal momento in cui questa paura diventa irrazionale e incontrollata. La paura di rimanere intrappolati tra due piani può essere controllata con dei respiri profondi, oppure può sfociare in veri e propri attacchi di panico.
Ad esempio, ci sono persone che non prendono l’ascensore da anni, proprio a causa di tale fobia.
Per prendere un appuntamento per una Cura paura dell’ascensore Milano col Dott. Francesco Somajni , o per ricevere maggiori informazioni relative alle consulenze da lui offerte, è possibile contattarlo al numero 335.6150368.
Learn MoreCura paura dell’aereo Milano
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Fra gli ambiti di competenza del dott. Francesco Somajni, ritroviamo anche la Cura paura dell’aereo Milano. Tendenzialmente, una persona su quattro, circa, ha paura di volare. Tale propensione può essere semplicemente un timore che non condiziona eccessivamente le proprie scelte di vita, ma può tradursi anche in un diniego categorico a prendere questo mezzo di trasporto.
La Cura paura dell’aereo Milano inizia ad essere necessaria dal momento in cui questa paura irrazionale e incontrollata, condiziona eccessivamente le decisioni della persona interessata, nonché il normale funzionamento della sua vita socio-lavorativa.
Chi soffre di questa patologia è fortemente condizionato, ad esempio, nella scelta dei luoghi in cui recarsi per le vacanze, o nell’andare a trovare i propri cari, se questi si trovano in paesi troppo lontani.
Per prendere un appuntamento per una Cura paura dell’aereo Milano col Dott. Francesco Somajni , o per ricevere maggiori informazioni relative alle consulenze da lui offerte, è possibile contattarlo al numero 335.6150368.
Learn MoreCura claustrofobia Milano
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La Cura claustrofobia Milano rientra nel campo di competenza del Dott. Francesco Somajni. Di claustrofobia soffrono coloro che hanno una paura irrazionale degli spazi chiusi e stretti (casi tipici sono i tunnel e gli ascensori). Chi soffre di tale patologia fa di tutto per trovarsi in spazi aperti, dove può sentirsi libero di respirare e godere di un maggiore senso di libertà.
La Cura claustrofobia Milano inizia ad essere necessaria dal momento in cui questa paura irrazionale e incontrollata, condiziona eccessivamente le attività quotidiane della persona interessata, nonché il normale funzionamento della sua vita socio-lavorativa.
Ad esempio, per una persona claustrofobica è un problema anche solo il fatto di trovarsi in un cinema. Qui, infatti, non ci sono finestre, le uscite non possono essere facilmente controllate e non ci si può muovere liberamente senza disturbare le altre persone presenti.
Per prendere un appuntamento per una Cura claustrofobia Milano col Dott. Francesco Somajni , o per ricevere maggiori informazioni relative alle consulenze da lui offerte, è possibile contattarlo al numero 335.6150368.
Learn MoreCura agorafobia Milano
Contrassegnato con: Cura agorafobia Milano
La Cura agorafobia Milano rientra nel campo di competenza del Dott. Francesco Somajni. Di agorafobia soffrono tutti coloro che hanno paura di trovarsi in luoghi affollati, da cui è difficile scappare o ricevere soccorso. Generalmente, tale patologia emerge in seguito all’insorgere di attacchi di panico e come conseguenza, ha lo sviluppo di comportamenti di “evitamento”: il soggetto agorafobico inizia ad evitare tutti i luoghi o le situazioni in cui si può creare affollamento.
La Cura agorafobia Milano inizia ad essere necessaria dal momento questi atteggiamenti di “evitamento”, condizionano eccessivamente le attività quotidiane della persona interessata, nonché il normale funzionamento della vita socio-lavorativa della stessa. Chi soffre di agorafobia, generalmente evita di recarsi a concerti, di prendere l’autobus, di trovarsi su un ponte o in ascensore, di uscire di casa…
Per prendere un appuntamento per una Cura agorafobia Milano col Dott. Francesco Somajni , o per ricevere maggiori informazioni relative alle consulenze da lui offerte, è possibile contattarlo al numero 335.6150368.
Learn MoreCura disturbo ossessivo compulsivo Milano
Contrassegnato con: Cura disturbo ossessivo compulsivo Milano
- attenzione a regole e dettagli
- eccessivo perfezionismo
- eccessiva dedizione al lavoro
- inflessibilità etica o morale
- attaccamento ad oggetti consumati e di nessuna utilità
- incapacità a delegare i propri compiti
- avarizia
- testardaggine